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Follonica è un comune con circa 22.000 abitanti della provincia di Grosseto, dista dal capoluogo circa 50 km. La città, bagnata dal Mar Tirreno, si affaccia al centro del Golfo di Follonica.
Il territorio comunale si estende su una superficie di poco superiore ai 55 km², estendendosi dalle coste del Mar Tirreno, bagnate dalle acque del Golfo di Follonica, fino all'entroterra collinare ove si sviluppano le prime propaggini delle Colline Metallifere grossetane, in posizione retrostante rispetto alla pianura della Maremma grossetana, in questo tratto formata dal fiume Pecora fino alla sua foce. A livello altimetrico, si passa dal livello del mare fino ai 308 metri s.l.m. di Poggio al Chiecco.
Il territorio comunale confina a nord con il comune di Suvereto e la provincia di Livorno, a nord-est con il comune di Massa Marittima, a sud-est con il comune di Scarlino, a sud-ovest è bagnato dal Mar Tirreno, mentre a nord-ovest confina nuovamente con la provincia di Livorno e il comune di Piombino.

Frazioni : Prato Ranieri



Come centro abitato, Follonica è certamente giovane, in quanto la sua data di nascita coincide con la costruzione delle Reali e Imperiali Fonderie volute da Leopoldo II di Toscana nel 1834. Ma come località e punto di approdo, Fullona viene menzionata per la prima volta nel 1038 in un atto di donazione di terreni all'Abbazia di Sestinga, proprietaria di gran parte dell'Alta Maremma. Il documento più probante e che sicuramente fa riferimento all'attuale, è quello che sancisce una compravendita di grano del 1312 alla foce della Fullona.

La storia di Follonica è soprattutto legata, in antico, a quella del Castello di Valli, i cui ruderi ancor oggi campeggiano a nord della città su un'altura che domina il Golfo e la cui prima traccia storica si ha addirittura nell'884: è senza dubbio l'unico centro abitato sino appunto al 1834 quando, attorno alle fonderie, si cominciò a sviluppare il villaggio, che comunque, sino al 1838, rimase sotto la giurisdizione di Valli. Da quell'anno, cominciò l'ascesa di Follonica di pari passo con l'importanza economica e culturale che venivano assumendo le sue fonderie, in un crescendo che ne ha fatto la città odierna. Occorre inoltre precisare che l'uso del ferro e dei suoi derivati (ghisa in particolare) sono tipici della città sin dal tempo degli etruschi, che sono stati una grande risorsa per lo sviluppo siderurgico di tutta la zona e che, ancora oggi, si possono vedere le tracce degli altoforni nelle vicine colline metallifere.

Fino al 1923 fu frazione di Massa Marittima, poi venne elevata a comune autonomo.